venerdì 5 agosto 2011

...siamo foooorti!!!

Il femore umano è più resistente del calcestruzzo: può sopportare una pressione pari a 30 volte il suo stesso peso e volume. Questa proprietà lo renderebbe ottimale come strumento di difesa, ma l'unico modo per venire in possesso di un femore è cannibalizzare il proprio aggressore, o qualcun altro. Non pare una buona idea.

SEE THE HANNIBAL SIDE!!
ALE


sabato 12 febbraio 2011

...bastava avere una corda ed eri etichettato!

Perchè una persona rozza e poco colta viene chiamata cafone?
Con questo epiteto nel meridione si indicano in modo dispregiativo i campagnoli gretti ed ignoranti.
Tale nome ha origine nel periodo del Regno delle due Sicilie.
Si racconta che il re di Napoli, conosciuto col vezzeggiativo di "Francischiello", volendo farsi un esercito tutto suo reclutò tutta la classe giovanile del popolo.
Si accorse però che la maggior parte era completamente priva di istruzione ed analfabeta, al punto tale da non saper distinguere la destra dalla sinistra.
I capi militari allora per indicare gli ordini di marcia legarono al piede destro una fune, quindi anziché dire "fianco destro" o "fianco sinistro" dicevano "au lat da fune" e "addo nun ce sta' a fune" (il lato della fune e dove non c'è la fune) Da allora nell'idioma popolare questi giovani furono ricordati come " Chill cu a fune"(quelli con la fune) ovvero "I cafune"


SEE THE ROPE SIDE


--ALE--

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venerdì 3 dicembre 2010

...in realtà sono i bambini che portano le cicogne!!!

Favole e leggende identificano la cicogna come animale beneaugurante.
Il mito della cicogna che tiene con il becco un fagotto con dentro un bambino nasce presso le popolazioni centro-europee ma si basa su un piccolo equivoco.Il modo di dire: "E' arrivata la cicogna" per indicare che è nato un bambino risale all'800 e ci viene dai paesi nordici.
Le cicogne, come si sa, nidificano sui comignoli e nella stagione fredda scelgono quelli più caldi per ovvie ragioni.
Nelle case dove c'era una donna incinta o un bimbo molto piccolo si teneva il camino acceso molto più tempo e per questo le cicogne trovano il calduccio sul tetto facevano il nido.


SEE THE WHITE STORK SIDE

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martedì 30 novembre 2010

...i gatti neri

Mi viene spesso in mente (lo so, sono fatto strano..) di chiedermi il perchè delle cose, e l'altra sera tra discorsi sull'eni, sull'agip e sui gatti mi è venuta in mente la questione dei gatti neri. Che ho scoperto in realtà è un problema di tutti i gatti. Nell'antichità, forse tutti lo sapete, i gatti erano animali sacri per alcune popolazioni, come gli egizi, ma successivamente non godettero della stessa sorte. La diceria che il gatto porta sfortuna ha origine da due fatti storici: in primo luogo bisogna ricercare l'origine nella società fenicia, popolazione che aveva una altissima considerazione dei gatti, specie di quelli neri, anche da loro considerati quasi sacri. I fenici erano abili navigatori, nonchè primi pirati della storia, ed erano soliti imbarcare i gatti nelle loro navi per poter dare la caccia ai topi che avrebbero mangiato le provviste; diciamo che non erano personcine molto per bene, e quando approdavano in un porto spesso ne approfittavano per compiere razzie. Morale della favola? Quando la gente vedeva dei gatti (soprattutto neri) che vagano nei porti voleva dire che c'era un pericolo imminente. La questione dei pirati poi si è protratta ovviamente finchè sono esistiti i pirati. La seconda probabile causa sta nel fatto che essendo il gatto un'animale notturno (e chi ha un gatto lo sa mooolto bene..), i gatti neri, molto poco visibili nell'oscurità, facevano imbizzarrire i cavalli, i quali scaraventavano i cavalieri a terra con estrema violenza. Da qui infatti proviene l'idea che portino sfortuna quando ci attraversano la strada. Io penso che attraversare la strada di notte al buio porti molta piu sfiga al gatto che al guidatore. SEE THE LUCKY SIDE ALE

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martedì 21 settembre 2010

...poveri cani...

Ed ecco che dopo una lunga interruzione... riprende la mail di "forse non tutti sanno che" con una fantastica rivelazione: L'osso penico, detto anche osso penieno (Baculum) è l'osso presente nel pene di alcuni ordini di Mammiferi e più precisamente degli Insettivori, Roditori, Carnivori e dei Primati ad eccezione dell'uomo. La sua forma e le sue dimensioni sono quanto mai varie. Tra le specie domestiche, è presente nel cane e nel gatto. Esso permette al maschio di queste specie la penetrazione in assenza di erezione, che fisiologicamente avviene durante il coito. Nel caso del cane la separazione forzata del maschio dalla femmina durante l'accoppiamento (oltre ad altri eventi di natura traumatica) può causare la frattura dell'osso penieno. Questo spesso avviene perché sebbene l'eiaculazione avvenga in poco tempo, i soggetti tardano nel separarsi fino a 30-40 minuti e proprietari poco informati possono scambiare questo lasso di tempo, assolutamente fisiologico, come una anomalia oppure cercare di interrompere un accoppiamento non gradito.

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mercoledì 12 maggio 2010

...giusto per restare in tema

L'ombrello è un oggetto che serve a riparare l'uomo da eventi naturali indesiderati quali la pioggia, la neve, la grandine o il sole troppo caldo (Infatti la parola ombrello deriva proprio da ombra, a dimostrazione che i primi servissero proprio per ripararsi dal sole).

Non si conosce con precisione né il periodo, né il luogo in cui l'ombrello fu inventato. Si pensa derivi dall'oriente (Cina, India o Giappone); alcuni ritengono fosse presente anche nell'antico Egitto. In Cina era associato (fin dall'epoca preistorica) al culto dell'Imperatore, come oggetto sacro; nell'Egitto dei faraoni era consentito usarlo solo ai nobili; in Giappone proteggeva i samurai ed ora è un vero e proprio simbolo nazionale. Nella Grecia classica era utilizzato prevalentemente dalle donne nell'ambito del culto di Dionisio, mentre durante l'Impero Romano era usato come accessorio di abbigliamento vezzoso e seducente dalle donne più ricche. Infine entrò anche nell'iconografia pontificia come oggetto di pertinenza del papa. L'ombrello è un oggetto antichissimo, che ha avuto durante i secoli varie funzioni, ma non quella per cui è utilizzato oggi, che è di riparare dalla pioggia.
Fino al Settecento l'ombrello (che era costruito con la pelle o, successivamente, con tela cerata) è rimasto un oggetto in uso solo fra i nobili e le classi abbienti ed era portato da un servo come distintivo onorifico. Per la pioggia si usavano mantelli e cappucci. Solo nell'Ottocento si è iniziato a diffondere l'uso dell'ombrello come parapioggia; occorre dire che anche oggi in molti paesi del Nord Europa l'ombrello viene considerato come un accessorio un po' stravagante e preferiscono bagnarsi, piuttosto che portarne uno.

SEE THE UNCONVENTIONAL SIDE
ALE
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mercoledì 28 aprile 2010

..."cara non hai speso tanto vero?" "No, ho solo comprato un fiore"

Tulipa è il nome di un genere delle Liliaceae originario della Turchia e suo simbolo nazionale floreale (!!!): comprende specie bulbose alte 10-50 cm, tra cui alcune spontanee in Italia note col nome comune di Tulipano.
Il tulipano infatti non nasce in Olanda, ma in Turchia; il nome deriva dal turco «tullband», che significa copricapo, turbante, per la forma che il fiore sembra rappresentare. Questo fiore ebbe una grande popolarita' in Turchia nel XVI secolo durante il regno di Solimano il Magnifico, che lo volle sviluppare in numerose varieta' ed impiantare ovunque.
Fu portato per la prima volta in Europa nel 1554 dal fiammingo Ogier Ghislain de Busbecq, ambasciatore di re Ferdinando I alla corte di Solimano il Magnifico, che ne spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi. Clusius trovò un modo per sviluppare molte varietà di tulipani, nei più svariati colori e forme. La sua coltivazione nei Paesi Bassi iniziò all'incirca a partire dal 1593. I tulipani divennero rapidamente una merce di lusso e uno status symbol, non solo per il loro valore decorativo, ma anche per il valore gastronomico, e crebbero rapidamente di prezzo. Si contrattavano in casa del mercante Jacob van der Buerse (da cui prese il nome la Borsa), generando tra il 1634-37 la prima bolla speculativa documentata della storia del capitalismo, la famosa bolla dei tulipani, che scoppiò il 5 febbraio 1637. In questo periodo della storia olandese (1623), le speculazioni sui tulipani erano così diffuse che un singolo bulbo di un famosa razza di tulipano poteva costare anche un migliaio di fiorini olandesi (il reddito medio annuo dell'epoca era di 150 fiorini). Nel 1635 fu registrata una vendita per 100,000 fiorini. Per comparazione, una tonnellata di burro costava circa 100 fiorini e "otto maiali grassi" costavano 240 fiorini. Un prezzo record fu pagato per il bulbo più famoso, il Semper Augustus, venduto ad Haarlem per 6000 fiorini.


Tra l'altro, forse non tutti sanno che il governo italiano ha aperto un servizio di "posta certificata" (https://www.postacertificata.gov.it), un indirizzo mail per una comunicazione elettronica tra Cittadino e Pubblica Amministrazione.
Il servizio è offerto a titolo gratuito e si rivolge a tutti i cittadini italiani maggiorenni che ne facciano richiesta (anche se residenti all'estero).

SEE THE "POVERO ILVIO" SIDE
ALE


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